PATRIA e LIBERTA'
domenica 19 gennaio 2014
giovedì 9 gennaio 2014
Il "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini
Roberto Jonghi Lavarini ha 40 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 11 e 6 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare (compravendita e ristrutturazioni) nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria. Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso. Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia, per due volte candidato alla Camera dei Deputati come Indipendente ne La Destra. Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito ma collabora con svariate associazioni culturali e testate giornalistiche, partecipando a diverse trasmissioni televisive come opinionista. http://www.robertojonghi.it/
Antica famiglia Walser (tedesco-vallese) della Vall d’Ossola, gli Jonghi Lavarini sono i legittimi discendenti dei nobili carolingi Crussnall primi signori feudali di Ornavasso, poi trasferitisi in Svizzera. Il Capostipite di questa importante Sippe germanica, storicamente presente in tutte le valli del Monte Rosa, è Jocellino I von Urnavas, citato nel 1275 come Visdomino di Naters. Da suo nipote Jocellino II “Jung” (il giovane), discendono appunto gli Jonghi von Urnavas che furono fra i promotori della colonizzazione walser delle Alpi, spingendosi, oltre il passo del Sempione, fino a fondovalle, a Casaleccio, Ornavasso e Migiandone, rivendicando la titolarità su quelle terre. Nel 1486, il Vescovo di Sion, Iodico von Syllinen, Signore del Vallese e Principe del Sacro Romano Impero, rivendicando il legittimo dominio su quelle terre, nominò, suo Curatore, il Ritter (Cavaliere) Theodorus Jongh, riconoscendolo erede dei primi signori di Ornavasso (poi trasferitisi nel Vallese) con lo spettante titolo di Freiherr von Urnavas. Già nel 1495, però, il Ducato di Milano ed i Visconti rientrarono definitivamente in possesso della Baronia di Ornavasso, accordandosi con le “locali genti alemanne” (Walser), alle quali venne concessa una larga autonomia. Da allora i “todeschi Jonghi di Urnavas” sono sempre citati negli eventi storici della valle. In particolare, nel 1575, Pietro ed Angelino Jonghi, partecipano alla costituzione degli Statuti di Ornavasso in quanto “cardenzari et uomini particolari di detto luoco”. Nel 1605, gli Jungen Urnavas sono citati nel “Wappenbuch des Heligen Romischen Reichs” (registro degli stemmi del Sacro Romano Impero). Nel corso dei secoli possedettero molte terre agricole, pascoli, boschi, cave di marmo e palazzi signorili (ancora esistenti come quelli di Ornavasso, Vogogna e Piedimulera), imparentandosi con le più importanti famiglie del Verbano-Cusio-Ossola. Dal 1738 gli Jonghi furono sempre presenti nel Consiglio Generale dell’Ossola come Patriziato Aggregato. Nel 1900, S.M. Re Umberto I concesse al Nob.Cav.Ing. Cesare Jonghi di aggiungere al proprio cognome ed al proprio stemma anche quelli materni dei nobili Lavarini (famiglia di remota origine veneta, di medici ed impresari, decurioni e sindaci, citata fin dal 1575). http://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteraj/jonghilavarini.htm
Intervistiamo Roberto Jonghi Lavarini (41 anni, noto esponente della destra milanese, opinionista radio televisivo, ex dirigente del MSI e di AN, già presidente della zona Porta Venezia): uno "politicamente scorretto e senza tanti peli sulla lingua". D (domanda) – R (risposta) D - Ti abbiamo sentito alla Zanzara sotto il fuoco incrociato di Cruciani e Parenzo… R - Si, è un bel ring anche se alla radio è impossibile spiegare bene i concetti, difendersi e replicare. Mi dispiace solo essere stato obbligato a parlare solo del passato e non del presente, tantomeno del futuro. Comunque, sia chiaro: non mi vergogno affatto delle mie idee e non ho certo paura di esprimerle liberamente. Io non rinnego nulla e non mi tiro indietro davanti ad una sfida. Il mio giudizio storico sul Fascismo e Mussolini rimane assolutamente positivo. Anzi, a dirla tutta, di fronte alla attuale crisi dell’occidente, causata dalle speculazioni della plutocrazia internazionale, incomincio anche a capire ed a rivalutare certe scelte politiche ed economiche della Germania Nazional-Socialista. La storia del secolo scorso è tutta da riscrivere... D - Ti abbiamo anche letto sui giornali parlare di Grillini e Lepenisti… R - Ho semplicemente riportato dei fatti assolutamente noti: Marine Le Pen, in vista delle prossime elezioni europee del 2014, vuole giustamente costituire un fronte europeo dei popoli e delle nazioni, e, attraverso tutta una serie di contatti ed incontri, cerca degli interlocutori affidabili anche in Italia. Mi hanno però assicurato, dalla sua segreteria politica, che non vi è e non vi sarà mai alcun accordo con il Movimento 5 Stelle. Ad oggi, quindi, gli unici referenti ufficiali del Front National francese, rimangono solo la Fiamma Tricolore e La Destra che, non a caso, hanno ripreso ed accelerato il processo di riunificazione della destra sociale italiana. D - Infatti, sabato sarai a Roma alla rifondazione di AN lanciata da Storace… R - Quella di riesumare la vecchia Alleanza Nazionale è evidentemente solo una provocazione politica, rivolta soprattutto agli amministratori della omonima fondazione (che gestisce il patrimonio del MSI) ed ai Fratelli d’Italia: l’obbiettivo è, finalmente, quello di riunire, rinnovare e rilanciare la destra italiana, partendo dall’appello lanciato, a suo tempo, da Marcello Veneziani e dal progetto Itaca. Urge un nuovo movimento anti-mondialista che difenda veramente l’identità, la sovranità, i sacrosanti interessi del nostro popolo e della nostra nazione. Bisogna fare massa critica, voltare pagina, chiudere con vecchi rancori e polemiche. Su questa strada obbligata (non solo dallo sbarramento elettorale del 4%), i nostri primi e naturali interlocutori non possono che essere gli amici di Officina per l’Italia. D - Veniamo a Milano, quale è il tuo commento sul Far West di Quarto Oggiaro? R - Conosco bene quel quartiere difficile e, durante la campagne elettorali, in mezzo a centinaia di cittadini assolutamente perbene, ho incrociato anche diversi pregiudicati, alcuni dei quali cercavano veramente di cambiare vita ma non è facile. Lo stato deve fare sentire tutta la sua autorità ed autorevolezza, innanzitutto dando risposte concrete (case popolari, asili nido, spazi per i giovani, sussidi per gli anziani, istruzione e supporto al mondo del lavoro) e secondariamente con una presenza costante e visibile delle forze di polizia. Per sradicare la criminalità ed il degrado, servono “il bastone e la carota”, ovvero legge ed ordine (anche “il pugno di ferro” quando serve) ma insieme a giustizia sociale. Ma in quella zona, è giusto ricordare che ci sono anche tanti esempi positivi: parrocchie, centri sportivi, associazioni culturali e di volontariato e tanta solidarietà. D - Quale è il tuo giudizio sui governi locali di Pisapia, Podestà e Maroni? R - Quello sulla giunta rossa del radical-chic Pisapia è assolutamente pessimo: ha diminuito fortemente la sicurezza ed il benessere dei milanesi, tartassato famiglie e commercianti, abbandonato le periferie, difeso solo zingari e leonkavallini, riempito di consulenze e soldi pubblici i propri compagni di merende. La giunta provinciale ha lavorato benino ma, contando veramente poco, non se ne è accorto nessuno. E dalla Regione Lombardia, dopo tutte le incoraggianti promesse elettorali di cambiamento di Maroni e della sua lista civica, sinceramente, mi sarei aspettato di più, ma è ancora presto per giudicare, diamogli ancora qualche mese. La verità è che in questa crisi sistemica della democrazia, i partiti e le assemblee elettive contano sempre meno e la classe dirigente selezionata è sempre più mediocre e meno autonoma. Bisogna tornare alla grande e buona Politica, fatta con disinteresse e passione, per la propria comunità, ognuno con le proprie idee. D - Ma quali sono le tue proposte concrete per uscire da questa grave crisi sociale? R – Grazie della domanda, finalmente parliamo di cose concrete! Le famiglie e le imprese italiane sono soffocate dalle tasse e dalla burocrazia, non si riesce più a lavorare e, in certi casi, nemmeno a sopravvivere. E per abbassare questa vessatoria e insopportabile pressione fiscale, oltre a fare tagli (e di carrozzoni inutili e sprechi ce ne sono ancora tantissimi), bisogna rivoluzionare il sistema economico dello stato, rivedere i trattati europei, riprenderci la nostra piena sovranità monetaria, nazionalizzare la Banca d’Italia, vietare e punire severamente le infami speculazioni dell’alta finanza privata internazionale che sono la principale causa di questa crisi. D - Ora arriva il giochino del botta e risposta. Ad ogni nome che faccio voglio un definizione sintetica o un tuo commento veloce. D - Erich Priebke: R - Un soldato tedesco che ha ubbidito ad ordini superiori. Pace all’anima sua. D - Papa Francesco: R - Simpatico, comunicativo, nazionalpopolare ma io preferivo Benedetto XVI. D - Silvio Berlusconi: R - Un sincero anticomunista. Un grande uomo, con più pregi che difetti. D - Alba Dorata: R - Onore ai due giovani patrioti greci ammazzati dai sicari del mondialismo. D - Primavera Araba: R - Una tragedia. Io difendo i cristiani perseguitati ed in Siria sostengo Assad. http://destrapermilano.blogspot.it/2013/11/intervista-roberto-jonghi-lavarini-7.html
giovedì 19 dicembre 2013
ReAzione NazionalPopolare
Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte, soprattutto, al disagio delle giovani generazioni, che – specie gli intellettuali muniti di laurea, master e specializzazioni, col bagaglio dei sacrifici delle loro famiglie – hanno ripreso la via della emigrazione in quanto l'Italia, loro Patria, nega ai suoi figli il pane dell'oggi, la possibilità di costruirsi la famiglia, la casa, e le prospettive per il futuro. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri "forconi" in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento, che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa. Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi della Terra, lontani e vicini. Darà loro e a noi tutti, la benedizione apostolica. Sempre con gli ultimi, oggi della società industrializzata occidentale cosiddetta opulenta che espelle i suoi figli. Condividiamo e sosteniamo le ragioni della protesta popolare dei "forconi" evocando le lotte degli oppressi di ogni epoca, così come fu nel nostro Risorgimento nazionale, contro il Governo delle tasse e l'Europa delle banche. Per questo oggi manifestiamo pacificamente e domenica saremo in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Sua Santità Papa Francesco. La nostra è una adesione convinta ed una partecipazione discreta, da uomini della Tradizione, devoti cristiani e fedeli patrioti. Armati solo del tricolore glorioso dei nostri padri. Siamo e saremo in piazza solo con le bandiere tricolori della nostra amata Italia! Abbiamo visto agenzie ed articoli che strumentalizzano la nostra adesione alla protesta, ma ricordiamo a tutti che le famiglie storiche italiane hanno segnato il percorso e l’evoluzione dei nostri paesi, delle nostre città e della nostra nazione. E che l'autentica nobiltà del sangue, della scienza, della Chiesa, della cultura, della toga, dell’arte e del lavoro ha sempre difeso il popolo e lottato per le cause giuste e i diritti dei poveri e degli oppressi .
Fernando Crociani Baglioni
Presidente del Centro Studi Storici e Politici Internazionali 'Patria e Libertà'
Ah, serva Italia di Dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello......mai Padre Dante fu così attuale. In un momento di forte crisi economica e identitaria, sancito dal completo e totale abbandono del popolo Italiano, da parte di una classe politica e dirigente miope e assente, sono assolutamente solidale con il movimento dei Forconi, il Movimento della gente comune che ha e sta avendo il coraggio di imporre l'identità di Popolo Sovrano ad una Italia (delle Poltrone) troppo sottomessa alle regole Europee e che non riesce più a garantire il benessere degli Italiani; delle Famiglie; delle Imprese; delle classi meno abbienti e di chi dopo una vita di lavoro e sacrifici è costretto a rovistare nei cassonetti per mettere insieme il pranzo con la cena. È giunto il momento che il Popolo Sovrano, decida senza se è senza ma, da chi deve essere governato. È giunto il momento che l'Italia si svegli dal Suo torpore e torni ad essere l'Italia che tutte le culture e società civili del Mondo ci hanno sempre invidiato....
Antonino d'Este Orioles
“Vento del Sud – Invito alla Rivolta”
E’ lo slogan della battaglia meridionalista a favore del mondo rurale che da anni conduco contro i potentati. Non sono di destra, di sinistra o di centro. Desidero solamente in spirito di servizio per l’Europa, scrivere alcune verità, che spero possano essere utili a favorire la ripresa economica e morale del nostro continente. La verità rimane la grande arma di cui si serve la libertà per difendere se stessa. La verità sveglia chi dorme, mette l’uomo di fronte alla propria coscienza, stende davanti ai potenti il corpo agonizzante dell’Italia, coperta dal superfluo e priva di ciò che è veramente necessario. Vi è tanta gente che vuole conoscere la verità, la gente che lavora, che fa il proprio dovere, che crede ancora nel futuro del nostro Paese. Dobbiamo dimostrare al mondo intero che la nostra comunità nazionale, per quanto mal governata e peggio amministrata, possiede enormi risorse di inventiva, di intelligenza e una grande voglia di lavorare. C’è ancora un’Italia che pretende di vedere meglio impiegati i propri risparmi, che non può tollerare la moltiplicazione degli sprechi, né l’impunità di chi ne è responsabile. Qualcuno spera, ipnotizzando il popolo, di fargli chiudere gli occhi perché non veda quanto è grande la falla sulla chiglia. Vorrei essere tra quegli uomini liberi e indipendenti a far capire quanto questa falla è ampia, e voglio farlo a qualunque costo, indicando i responsabili senza riguardo per nessuno, perché oggi come ieri in Italia si può rubare, corrompere e sprecare denaro dei cittadini senza correre pericoli. Il solo pericolo che esiste è dire la verità. Dobbiamo comunque essere ottimisti per il futuro. Il Meridione prenderà coscienza meditando sulla sua rovina. Sono certo che saranno le giovani generazioni del Meridione, accantonando le volute, inattuali, artificiose divisioni di carattere ideologico, a intraprendere una rivolta ideale che riporterà libertà e giustizia in Italia. Dal Mezzogiorno si leverà alto il grido di dolore, ed ai meridionali tornerà la memoria storica e il senso di appartenenza al profondo Sud, e la consapevolezza di essere parte di quella terra che ha dato la civiltà al mondo.
SFORZA RUSPOLI, Principe Romano
Neofascisti, monarchici e nobili contadini: ecco la 'corte' dei Forconi
Destra radicale in piazza ma senza bandiere. Da Milano arriva l'incitamento a "Marciare su Roma come nel 1922". Con i Forconi anche i Monarchici Tradizionalisti
Una mobilitazione diversa e diversificata che ha creato spaccature, dubbi, paure ma che ha anche risvegliato interessi e partecipazioni di monarchici tradizionalisti e malinconici di tempi andati. Piazza del Popolo a Roma ha almeno cinquanta sfumature del tricolore: avvolti in bandiere non ci saranno soltanto i Forconi che hanno bloccato le strade del paese il 9 Dicembre. L'Italia ferma di quei giorni ricordava forse i tempi in cui "i treni arrivavano in orario"? Ma in qualche modo ha suscitato vecchie emozioni e resuscitato personaggi d'altri tempi. Ma andiamo con ordine. Le spaccature all'interno dei Forconi iniziavano a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani, leader e organizzatore della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, del Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di infiltrazioni e tensioni. Tutti gli organizzatori della protesta avevano poi preso le distanze da Corrado Zunino, che aveva espresso opinioni antisemite su cui era scattata una polemica con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. All'estrema destra il dibattito altrettanto acceso: “Andremmo a manifestare anche se Casapound non esistesse” ha detto il vicepresidente di dell'organizzazione Simone Di Stefano, condannato pochi giorni fa a tre mesi per avere sostituito la bandiera Ue dalla sede romana della Commissione europea durante un blitz. Come movimento Casapound non andrà in piazza in via ufficiale e non porterà le sue bandiere, ma i militanti saranno in piazza per questa "giornata festosa” ha sottolineato Di Stefano. Non è d'accordo Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Ma comunque se si va in piazza a titolo individuale un tricolore nello zaino lo si mette. Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto "barone nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha partecipato attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma è stato vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne varesotte. Così incita alla partecipazione: “Marciamo su Roma come nel 1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Infine nel giorno della protesta a piazza del Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare in piazza il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle elezioni regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Ma chi è il malinconico "barone nero"? Ce lo spiegano Daniele Nalbone e Giacomo Russo Spena, autori di "Ripuliti: postfascisti durante e dopo Berlusconi", edito con Castelvecchi. Roberto Jonghi Lavarini è stato tra i soci fondatori di Cuore Nero, circolo neofascista milanese, e si è vantato pubblicamente di essere membro della Fondazione internazionale generale Augusto Pinochet. Tra il 1997 e il 1998 è stato presidente di Alleanza Nazionale del consiglio di zona 3 e passò alle cronache per aver esercitato il suo mandato istituzionale con un ritratto di Mussolini, in uniforme e con il braccio teso nel saluto romano, in bella mostra nel suo ufficio, oltre che per aver inutilmente tentato di rimuovere all'entrata dello stesso consiglio una lapide in memoria dei caduti partigiani e dei "deportati antifascisti ed ebrei nei campi di sterminio nazisti". Organizzatore dei "festeggiamenti fascisti" per la Marcia su Roma e dei "torpedoni neri" per Predappio, in un suo blog Roberto Jonghi Lavarini si vantava di aver intrattenuto, nel corso degli anni, rapporti con i neonazisti tedeschi e "contatti ufficiali" con le Destre sudamericane, cilene e paraguaiane, ma anche in Sudafrica con i razzisti boeri di Eugène Terre'Blache. Un personaggio decisamente sopra le righe, Jonghi Lavarini. amico personale della famiglia La Russa, passato dal Fronte della gioventù, di cui fu anche segretario provinciale agli inizi degli anni novanta, ad Alleanza Nazionale, alla Fiamma Tricolore e al Movimento sociale europeo dell'eurodeputato Roberto Bigliardo. Sua la sigla Destra per Milano, fondata nel 2000. Nell'ultimo periodo, riscoperte le proprie origini nobiliari, si è attivato, si dice su mandato del principe Emanuele Umberto di Savoia, per organizzare una corrente di aristocratici nell'ambito del Pdl. Forse sull'onda della sua riscoperta origine nobiliari Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il centro Studi Storici e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Insomma il mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a scendere anche i Nobili Contadini e al loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini...quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega alla bevanda. E c'è pure chi fa l'occhilino all'uomo dell'anno, Papa Francesco: "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione" come ricorda Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia.
Forconi, destra radicale si spacca. Casapound c'è, Forza Nuova no. "Marciamo su Roma come nel 1922" - Laura Eduati, L'Huffington Post | Pubblicato: 17/12/2013 18:36
Come è accaduto per il coordinamento dei cosiddetti forconi, anche la destra radicale si spacca in vista della manifestazione di domani a piazza del Popolo organizzata dagli scissionisti di Danilo Calvani. All'appuntamento si presenteranno i militanti di Casapound ma non quelli di Forza Nuova. Mentre promettono “una marcia su Roma come nel 1922” i militanti della Destra per Milano guidata dal “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, protagonista in questi giorni del presidio a piazzale Loreto ma anche nelle campagne varesotte in cima ai trattori dei coltivatori in lotta. Era stato proprio Calvani nei giorni scorsi a ribadire: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Il timore, espresso soprattutto dagli altri coordinatori delle proteste cominciate il 9 dicembre come Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, è che nel primo appuntamento romano dei forconi possano accadere tafferugli come a Torino. Il leader degli agricoltori pontini aveva poi ripetuto di non condividere le frasi antisemite pronunciate da Corrado Zunino. “Andremmo a manifestare anche se Casapound non esistesse”, conferma il vicepresidente di Casapound Simone di Stefano, condannato a tre mesi per avere sfilato la bandiera Ue dalla sede della Commissione europea a Roma domenica durante un blitz. Di Stefano spiega che il suo movimento non ha aderito formalmente all'appuntamento di piazza del Popolo ma ugualmente i suoi militanti – in arrivo anche da molte parti d'Italia - ci saranno “senza le nostre bandiere ma soltanto con la bandiera italiana perché questa non è una protesta politicizzata e ogni italiano è benvenuto se vuole contribuire a una giornata festosa”. Di parere opposto Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, secondo il quale la manifestazione di domani potrebbe prendere una “piega imprevedibile”. Il rischio sono le “ infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento dei Forconi e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Da Milano Roberto Jonghi Lavarini invece promette: “Marciamo su Roma come nel 1922”. Con un linguaggio apertamente contradditorio: “Dobbiamo pacificamente assediare ed assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Il leader della Destra per Milano, ex candidato per An e per La Destra di Storace, finora ha partecipato con i suoi militanti al presidio di piazzale Loreto. Ma si è anche fatto fotografare con un forcone in mano in cima al trattore di coltivatore agricolo di Varese - suo parente, specificano i comunicati apparsi sul sito dove campeggiano foto di saluti romani, motti della Xmas e poster che richiamano il periodo fascista. A scomunicare “il barone nero” Lavarini è proprio il coordinatore del presidio di piazzale Loreto, Giuseppe “Chewbe” De Leo, che mantiene la linea dettata da Mariano Ferro e Lucio Chiavegato. Ossia: non partecipare alla protesta di Danilo Calvani. “Piazza del Popolo è pericolosa, sarà la piazza degli interventisti mentre noi siamo pacifisti”. La ragione di tanto timore, spiega De Leo, corre nel web: “In molti luoghi virtuali abbiamo visto associare Calvani all'ex generale Pappalardo. Non vorremmo che dietro la sua figura ci fossero persone pronte a organizzare un colpo di stato usando poveri cittadini che vogliono soltanto protestare”. Non pervenute invece le altre formazioni della destra radicale. Nei giorni scorsi Adriano Tilgher, portavoce del Fronte Nazionale, aveva spiegato che i suoi militanti stavano partecipando ai presidii a titolo personale pur condividendo la rabbia dei forconi mentre i neofascisti del Movimento sociale europeo – protagonisti dei tafferugli sotto la sede del quotidiano “La Repubblica” e lungo la Cristoforo Colombo il 9 dicembre – preferiscono rimanere in silenzio nonostante condividano le richieste di chi protesta. Un gruppo è accampato al Circo Massimo per chiedere un alloggio da destinare alle famiglie povere.
Forconi, anche l'aristocrazia nera in piazza con Calvani - 18 dicembre 2013 di Filippo Conti
A leggere i nomi manca solo la contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Ma tant'è. Anche l'aristocrazia nera e papalina appoggia i forconi. Legata tradizionalmente alla terra e ai costumi contadini, i nobili romani non si sono lasciati sfuggire l'occasione di farsi notare. Così oggi alla manifestazione dei forconi a Roma, al fianco di Italo Calvani, ci saranno anche loro. Nobili contadini e Monarchici tradizionalisti. E domenica accompagneranno i leader dei forconi in piazza San Pietro. A ricevere la benedizione del Papa. Ecco alcuni dei nobili presenti oggi alla manifestazione così come vengono presentati dal comunicato stampa: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte “Grappa” Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano) ed i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio). Non poteva certamente mancare il sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Diciamo che molti manifestanti - rappresentanti della disperazione di molti cittadini e categorie - si chiederanno: ma questi che ci fanno qui? Speriamo solo che non li prendano a forconate
Ore 10.55 - Hanno fatto sapere di partecipare alla manifestazione di protesta dei Forconi a Roma anche un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini) invitati dal Centro Studi Patria e Libertà del Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia, che ha cosi motivato l’adesione: “Da sempre l’autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte, soprattutto, al disagio delle giovani generazioni che hanno ripreso la via della emigrazione perché l’Italia nega loro il pane dell’oggi, la possibilità di costruirsi una famiglia e delle prospettive per il futuro. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione”. Con Patria e Libertà, a Roma, saranno presenti Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte “Grappa” Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano), i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio), e il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo.
Forconi, in piazza a Roma arrivano i "nobili": dalla Principessa di Bisanzio al Conte Grappa - L'Huffington Post | Pubblicato: 18/12/2013 10:54
In Piazza del Popolo, Insieme ai duri del movimento dei Forconi, ci saranno anche "un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini)". Lo assicura il "Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia" (candidato al Senato per Fratelli d'Italia), che ha comunicato di averli radunati tramite il suo centro studi "Patria e libertà". "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità - spiega Baglioni - Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale". Che preannuncia l'arrivo a Roma di una girandola di personaggi dai titoli e dalle ascendenze che hanno dell'incredibile. "Saranno presenti Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa)". Più prosaica la qualifica di il "Barone Nero" attribuita all'istrionico personaggio della Milano nera Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano). Che, in treno verso la Capitale rassicura a suo modo sulla non violenza della protesta: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Nonostante il pantheon di riferimento, spiega che "siamo noi i veri democratici, gli uomini liberi che lottano contro la dittatura bancaria europea ed il sistema parassitario dei partiti". La lista dei presenti stilata da Baglioni passa poi per "i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio)". E, infine, "non poteva certamente mancare il sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo".
Strane Presenze: Miseria e nobiltà in piazza. C’è del sangue blu nei forconi.
Il conte Fernando Crociani Baglioni, tramite il suo centro studi Patria e Libertà, ha convocato la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca) e il conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena. "Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, è per noi naturale".
Alle amministrative di maggio si è presentato - con Fratelli d'Italia - come consigliere del I Municipio. Alle elezioni di febbraio - sempre con FdI - si era candidato al Senato (collegio del Lazio) con lo slogan “L’Italia chiamò”. Oggi il conte Fernando Crociani Baglioni, esponente della Società romana, sarà in piazza del Popolo per la manifestazione di protesta dei Forconi. E stavolta, per conto del suo centro studi Patria e Libertà, ha contattato un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini). Crociani ha annunciato che saranno presenti “sua altezza imperiale la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il barone "nero" Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano) ed i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio)”. “E’ una protesta trasversale – ha commentato il conte Crociani Baglioni – l’aristocrazia è sempre stata legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, è per noi naturale”. Così pensare a un motto ‘sangue blu e forconi’ (invece dell’antitetico falce e martello) non è poi sbagliato. “La storia lo insegna, nella tradizione risorgimentale c’è stata vicinanza tra nobiltà e popolo. Il ‘forcone’ è simbolo dell’insurrezione. In piazza oggi deve andare in scena un’insurrezione pacifica ma che porti in superficie i malesseri che sono visibili quotidianamente. I giovani hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e a progettare un futuro. L’Italia nega loro il pane, perciò sono costretti a emigrare”. Non è ancora certa la presenza, ma intanto è arrivato il sostegno anche del Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri “esponente della nobiltà nera papalina – ha ricordato il conte Fernando Crociani Baglioni - e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo “. E sulla componente cattolica del movimento, il conte Crociani Baglioni ha sottolineato che c’è un forte legame con “la Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione". 'Miseria’ e nobiltà - alla fine - possono andare a braccetto, soprattutto con un forcone in mano.
Neofascisti, monarchici e nobiltà nera marciano insieme al popolo dei Forconi
-Redazione- Folclorista la partecipazione all’insegna di “Quando c’era lui” alla protesta dei Forconi. Un’Italia che ricorda con nostalgia i tempi in cui i treni arrivavano in orario. Le spaccature all'interno dei Forconi iniziavano a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani, leader e organizzatore della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, del Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di infiltrazioni e tensioni. Tutti gli organizzatori della protesta avevano poi preso le distanze da Corrado Zunino, che aveva espresso opinioni antisemite su cui era scattata una polemica con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto "barone nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha partecipato attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma è stato vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne varesotte. Così incita alla partecipazione: “Marciamo su Roma come nel 1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Infine nel giorno della protesta a piazza del Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare in piazza il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle elezioni regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Forse sull'onda della sua riscoperta origine nobiliari Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il centro Studi Storici e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Il mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a scendere anche i Nobili Contadini e al loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini…quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega alla bevanda. "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione" come ricorda Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia.
giovedì 18 aprile 2013
robertojonghi.it
Roberto Jonghi Lavarini ha 40 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 11 e 6 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare (compravendita e ristrutturazioni) nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria.
Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso.
Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia, per due volte candidato alla Camera dei Deputati come Indipendente ne La Destra.
Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito ma collabora con svariate associazioni culturali e testate giornalistiche, partecipando a diverse trasmissioni televisive come opinionista.
giovedì 21 marzo 2013
ROBERTO JONGHI LAVARINI
Agenzia ITALIA INFORMA: Chi è ROBERTO JONGHI LAVARINI
Milano, 21 marzo 2013
Roberto Jonghi Lavarini ha 40 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 11 e 6 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria. Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso. Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia, per due volte candidato alla Camera dei Deputati come Indipendente ne La Destra. Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito ma collabora con diverse testate giornalistiche e partecipa a diverse trasmissioni televisive come opinionista.
INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
Milano, 21 marzo 2013
Roberto Jonghi Lavarini ha 40 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 11 e 6 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria. Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso. Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia, per due volte candidato alla Camera dei Deputati come Indipendente ne La Destra. Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito ma collabora con diverse testate giornalistiche e partecipa a diverse trasmissioni televisive come opinionista.
INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
mercoledì 23 gennaio 2013
Roberto JONGHI con la DESTRA.
ROBERTO JONGHI LAVARINI: 40 anni, felicemente sposato con Veronica, due figlie (Beatrice e Ludovica, di 11 e 6 anni), Laureato in Scienze Politiche, Consulente Immobiliare, Cristiano Cattolico praticante, aristocratico nazionalpopolare, fedele alla Tradizione, attivo in diverse associazioni (professionali, culturali, sociali e di volontariato), in sodalizi patriottici ed ordini cavallereschi. 26 anni di coerente militanza nella destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore di Pino Rauti, Consigliere Circoscrizionale del Comune di Milano e Presidente della Zona Porta Venezia. Attualmente non è iscritto a nessun partito e sostiene ITACA, il progetto unitario e costituente, di Marcello Veneziani, per il rilancio culturale e politico della destra italiana. A queste elezioni 2013 è candidato alla camera dei deputati come INDIPENDENTE nelle liste de LA DESTRA di Francesco Storace. INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
Contro la plutocrazia mondialista, la sinistra comunista e giacobina, il trasformismo della partitocrazia, i parassiti della casta, il relativismo e la decadenza dell’occidente. In difesa della nostra Civiltà Europea e Cristiana, della giustizia sociale, della sicurezza e del benessere del nostro popolo. A sostegno della sana borghesia produttiva del nord, delle famiglie e delle imprese italiane, della meritocrazia, del rinnovamento della classe dirigente, del presidenzialismo e del federalismo fiscale. Ma per cambiare davvero servono uomini liberi, coerenti e coraggiosi, Valori forti, idee chiare ed azioni decise. Per questo, con patriottico senso del dovere e cavalleresco spirito di servizio, per amore delle mie figlie, mi sono candidato, come indipendente, con La Destra di Francesco Storace, nella rinnovata coalizione di centro-destra. F.to Roberto Jonghi Lavarini - robertojonghi@gmail.com
mercoledì 12 settembre 2012
Una storica impresa italiana.
Una storica impresa italiana.
L’impresa ha inizio, nei primi anni del secolo scorso, per opera del Comm.Ing.Prof. Cesare Jonghi Lavarini (Dirigente delle Regie Ferrovie e Docente al Politecnico di Torino). La Società Edificatrice Immobiliare Milanese Spa è stata fondata nel 1927 dal Cav.Gr Cr. Ing. Edmondo Luigi Jonghi Lavarini e si è occupata di cementi armati, realizzazione di costruzioni civili (interi stabili), industriali (fabbriche e capannoni), militari (caserme e fortificazioni), opere pubbliche, appalti e case popolari in tutto il nord Italia. Fornitori ufficiali del Ministero della Guerra, del Ministero dei Lavori Pubblici e del Comune di Milano, durante il Regime Fascista. Attiva nella ricostruzione di Milano (dal Teatro La Scala a Palazzo Litta), dopo la guerra, la SEIM ha incominciato ad occuparsi anche di investimenti immobiliari, gestione, amministrazione e manutenzione di stabili. Oggi le attività principali dell'azienda, portata avanti dal Comm.Dott. Cesare Giovanni (Medaglia d’Oro della Camera del Commercio e dell’Industria di Milano) e dal Cav.Dott. Roberto, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, sono quelle della vendita di immobili e della ristrutturazione edile di interni. La SEIM è una piccola ma solida azienda famigliare, alla quarta generazione, socia di numerose associazioni di categoria (ADSI, AMPE, ANACI, UPPI), vanta una lunga esperienza nel settore immobiliare e può offrire alla propria clientela, oltre a serietà, professionalità e cordialità, un servizio completo e personalizzato al miglior rapporto qualità-prezzo.
VENDITA di Immobili
Vendita diretta, con mandato semestrale in esclusiva, di proprietà immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, stabili interi, ville) a Milano, in Lombardia, Piemonte e Liguria (con solo il 2% di provvigioni). Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione). Adeguata pubblicità, tradizionale (annunci e cartelli) e web (realizzazione di documentazione video fotografica ed eventualmente anche di piantina digitalizzata e di visita virtuale) della Vostra proprietà. Attenta selezione dei possibili acquirenti ed seria verifica della loro reale solvibilità. Gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze dei proprietari. Assistenza (amministrativa, tecnica, legale, notarile e fiscale) e raccolta di tutta la documentazione necessaria (visure catastali, atti di provenienza, certificazioni energetiche) al compromesso ed al rogito. Mediazione in compravendita di locali ed attività commerciali (come bar e ristoranti) e terreni edificabili a Milano ed in Lombardia. Mediazione in compravendita di qualsiasi tipologia di proprietà immobiliare, in tutta Italia e consulenza in investimenti immobiliari in Europa (Russia compresa) ma anche in Libano, paesi arabi e Cina.
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Interventi di recupero, completo e personalizzato, della vostra proprietà, con sgravi fiscali del 50%. Sopraluoghi e preventivi, veloci e gratuiti. Consulenza progettuale, studi di fattibilità, realizzazione di capitolati, pratiche tecniche ed edilizie, autorizzazioni e permessi. Lavori edili (opere murarie, imbiancature e verniciature, gessi e stucchi, levigature marmi e legni, posa pavimenti e serramenti, realizzazione impianti elettrici, termici, idraulici e di illuminazione, bagni e cucine, recupero sottotetti). Direzione lavori e piani di sicurezza. Certificazioni tecniche ed energetiche. Studio e realizzazione di impianti di sicurezza e di allarme, (personalizzati e per ogni esigenza), porte blindate, scale interne e cancelli automatizzati. Rifacimento tetti e facciate, trattamento e smaltimento amianto ed eternit, energie alternative, pannelli solari ed impianti fotovoltaici. Consulenza progettuale di architettura di interni e di arredo. Sistemazione di terrazzi, cortili e giardini e sistemi di irrigazione automatica. Bioedilizia e bioarchitettura, materiali tradizionali ed alternativi, impianti domotici ed alta tecnologia, antiquariato e design. Ristrutturazioni personalizzate di locali commerciali. Recupero e restauro di dimore antiche e storiche (usufruendo di sgravi fiscali e contributi pubblici).
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Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione) e precisa stima del canone possibile. Adeguata pubblicità, tradizionale e web, gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze della proprietà. Ricerca ed attenta selezione dei potenziali inquilini (privati o società) e-o dei loro garanti, verificandone le garanzie e la solvibilità (dichiarazioni dei redditi, buste paga e conti correnti, protesti e certificati penali). Redazione, stipula e registrazione del contratto, a norma di legge ed a tutela della proprietà. Contratto libero ad uso abitativo (di anni 4 + 4) e commerciale (di anni 6 + 6). Gestione singole unità immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, box, magazzini e capannoni) ed interi stabili (di unica proprietà) a Milano e Provincia. Riscossione degli affitti e delle spese, tramite bollettazione trimestrale e bonifico bancario e gestione dei rapporti con gli inquilini (con nostra consulenza del 4% sul puro canone annuo). Eventuale conteggio e ripartizione delle spese e gestione dei rapporti con il condominio.
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Sopralluoghi, misurazioni, realizzazione di documentazione video e fotografica, controlli urbanistici ed ambientali, verifica di fattibilità di opere architettoniche, stesura di relazioni tecniche e peritali, semplici o asseverate. Pratiche tecniche e catastali (perizie, valutazioni, stime, visure, mappe, planimetrie, volture, cambio d'uso, rendite e variazioni, tabelle millesimali, calcolo della rendita presunta).
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